venerdì 12 aprile 2013

PICCOLA ANTEPRIMA DEL MIO LIBRO SUL SUONO E LA REGISTRAZIONE


LA REGISTRAZIONE COME CATTURA DEL GESTO
Fino al 1877 , anno in cui Edison presentò il suo fonografo, la registrazione sonora e quindi la riproduzione di una musica era affidata a concetti ed idee plasmati nella letteratura ,esempio eloquente è il racconto che ne fa Cirano de Bergerac in “ Histoire comique des Etats e de la lune “, di una scatola dalla quale è possibile ascoltare musiche e racconti.
In realtà prima dell’esperienza di Edison non esisteva alcun congegno capace di registrare , trattenere e riprodurre successivamente musica. Tuttavia prima di effettuare una descrizione del fonografo di Edison occorre precisare che esistevano dei dispositivi di riproduzione musicale che rappresentavano un po’ i prototipi di un supporto di riproduzione, ma persistevano dei limiti, a questi dispositivi mancava la capacità di cattura del gesto del musicista, specificatamente parlo dei carillons e del pianoforte pneumatico. Questi meccanismi erano appunto progettati e realizzati per produrre un suono attraverso un meccanismo congegnato apposta. Credo che tutti abbiamo avuto a che fare con un carillon e ne abbiamo capito il funzionamento , mentre un pianoforte pneumatico ( che ho avuto la fortuna di avere in casa lungo tutta la mia infanzia e giovinezza ) è un pianoforte normalissimo, spesso verticale ,sul quale veniva montato un sistema a pedali azionati dall’esecutore stesso, questi pedali davano “fiato” ad un sistema a rullo su cui venivano impressi dei fori che corrispondevano all’esatto momento in cui il tasto doveva suonare. I grandi costruttori installarono questo meccanismo nella maggior parte dei pianoforti di allora vedendo una grande opportunità commerciale nella vendita e nella diffusione dei rulli che , una volta caricati sul meccanismo, consentivano attraverso una sana pedalata di ascoltare i successi dell’epoca, si univa l’utile al dilettevole : l’esercizio fisico alla cura dello spirito .
Ma torniamo al fonografo di Edison .
Questo dispositivo rappresentò la svolta in quanto non riproduceva solamente musica ma in effetti catturava il suono.
Strutturalmente era composto in una maniera abbastanza semplice : era costituito da un rullo di lunghezza e diametro di 10 cm circa montato su una struttura ed attraverso una manovella lo si faceva ruotare sul proprio asse . Questo rullo di ottone era ricoperto da un foglio di stagnola che veniva facilmente inciso da una puntina che veniva fatta vibrare da una membrana che a sua volta era sollecitata dalla pressione acustica . Il solco inciso nella stagnola permetteva la riproduzione di quanto precedentemente catturato .
Per la riproduzione, si usava trasferire quanto inciso sui rulli di stagnola su dei supporti che in un primo tempo erano fatti di cartone rivestito di cera, successivamente in celluloide. Erano molto delicati e fragili ed il solco ,con le sue variazioni di profondità ,facendo vibrare la testina che trasmetteva tale vibrazione alla membrana, restituiva il suono registrato.
Per la prima volta si veniva a creare un mercato dei supporti. Su questi rulli sono state incise le performances dei più grandi artisti , da Caruso a Beniamino Gigli .
Tuttavia la vera svolta arrivò nel 1887 con il grammofono di Berliner
In questo dispositivo il sistema a rullo viene sostituito dal sistema a disco. Il principio di funzionamento era analogo, l’efficacia della macchina veniva migliorata attraverso l’utilizzo di una tromba d’ottone che facilitava la cattura e la riproduzione del suono, tuttavia gli elementi vincenti che determinarono i successi di questa macchina sul fonografo di Edison furono: la capacità di mantenere una velocità costante attraverso un sistema a molla e quindi una maggior gradevolezza d’ascolto ed una maggior facilità di fabbricazione e costruzione dei supporti da commercializzare; infatti già nel 1888 Berliner mise a punto un sistema di duplicazione attraverso bagno galvanoplastica partendo da un’impronta negativa chiamata matrice.
Già nel 1896 Berliner mise in commercio sia il supporto ( disco) che il grammofono , il quale era un dispositivo costituito da un piatto rotante comandato da un sistema a molla su cui veniva posto il disco ed attraverso la testina che viaggiava all’interno del solco del disco la vibrazione passava nel cono di ottone che ne trasmetteva la musica.

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